La storia delle uova di Pasqua Fabergé
La tradizione delle uova di Pasqua imperiali dei Romanov inizia con Alessandro III, nel 1885, quando lo zar si mise a cercare un regalo di Pasqua per sorprendere sua moglie, la zarina Marija Fëdorovna e si rivolse a Peter Carl Fabergé, maestro orafo che aveva rilevato l’attività di gioielleria House of Fabergé di suo padre nel 1882.
Fabergé creò qualcosa di originale: un uovo smaltato di colore bianco alto circa 6 cm con la sorpresa all’interno. Aprendolo c’era un tuorlo dorato. Dentro il tuorlo c’era una gallina d’oro. Dentro la gallina c’era una replica in miniatura di diamanti della corona imperiale che conteneva un ciondolo di rubino.
Quest’uovo, invece, è stato il regalo che nel 1895 Nicola fece ad Alessandra prima di salire al trono. La principessa era cresciuta a Darmstadt, in Germania, e la prima sorpresa dell’uovo, una rosa smaltata di giallo opaco, doveva ricordarle i famosi giardini fioriti della sua città natale. All’interno della rosa c’erano altre due sorprese (poi perdute): una corona d’oro con diamanti e rubini e un pendente cabochon in rubino. La corona commemorava il futuro ruolo di Alessandra come imperatrice di Russia.
L’uovo di cristallo
1896, lo zar Nicola II donò alla zarina Alessandra l’uovo di cristallo.
L’uovo è formato da due semisfere di cristallo di Rocca, unite da una banda d’oro con una fascia di diamanti. Sopra all’uovo c’è uno smeraldo siberiano.
La sorpresa è composta da dodici dipinti in miniatura che raffigurano vari palazzi e residenze imperiali. Premendo e ruotando lo smeraldo è possibile sfogliare i dipinti come un libro.
L’uovo dell’incoronazione
Nel 1897, Nicola II regalò a sua moglie Alessandra l’Uovo dell’Incoronazione Imperiale. Il guscio è in oro ricoperto da smalto giallo con aquile bicefale (simbolo imperiale) in smalto nero. All’interno dell’uovo foderato di velluto bianco c’è una carrozza d’oro in miniatura del XVIII secolo. L’oggetto, la cui creazione ha richiesto più di un anno di lavoro, è una replica di una carrozza di Caterina la Grande, utilizzata anche nella processione dell’incoronazione di Nicola e Alessandra del 1896. L’artigiano che la creò, lavorò 16 ore al giorno per 15 mesi, guadagnando cinque rubli al giorno con cui acquistò una bicicletta.
L’uovo della Transiberiana
L’uovo della Transiberiana è il regalo di Pasqua di Nicola II alla zarina, nel 1900.
Nella fascia centrale in argento è incisa la scritta “Il percorso della grande ferrovia siberiana nel 1900” ed una mappa con il tracciato della ferrovia Transiberiana da Mosca a Vladivostok.
L’uovo contiene il modellino di un treno a vapore. La locomotiva a vapore ed il tender sono d’oro e platino, con una lanterna di rubino e i fanali di diamanti, i vagoni sono d’oro con i finestrini di cristallo di rocca e c’è scritto: “posta”, “solo per signore”, “fumatori”, “non-fumatori” e “cappella”.
Il treno ha una chiave d’oro con la quale è possibile caricare un meccanismo per farlo muovere.
L’uovo del palazzo Gatčina
L’uovo del palazzo Gatčina del 1901, che Nicola II regalò a sua madre Marija Fëdorovna, ha un guscio tempestato di perle d’oro, smalto, argento dorato, diamanti e cristallo di rocca. Aprendosi rivela una riproduzione in miniatura, in oro di quattro colori, della residenza invernale dell’Imperatrice vedova di Alessandro III.
L’uovo del Cremlino
Dopo che per la Pasqua del 1904 e del 1905 non vennero prodotte uova per la guerra russo-giapponese, nel 1906 Fabergé creò l’uovo del Cremlino.
Rappresenta la Cattedrale della Dormizione, il luogo dove venivano incoronati gli zar.
La Cattedrale è a forma di uovo ed è sormontata da una cupola d’oro rimovibile. In questo modo è possibile vedere l’interno della chiesa, ricreato in ogni dettaglio. La cattedrale è circondata dalle torri del Cremplino.
La sorpresa è un carillon che suona gli inni pasquali.
L’uovo Štandart
Pasqua 1909 Nicola II regalò alla moglie un uovo contenente la replica del panfilo imperiale Štandart realizzato in oro e platino che poggia su cristallo che rappresenta l’oceano. Lo Štandart venne commissionato da Alessandro III era lungo circa 122 metri per oltre 5500 tonnellate e all’epoca era il panfilo più grande del mondo.
L’uovo Mosaico
L’uovo mosaico del 1914 adesso è nella collezione dei Windsor.
La sorpresa è un portaritratti in miniatura decorato con diamanti taglio rosetta, smeraldi e due perle appese.Il portaritratti incornicia un ovale con i profili dei cinque figli di Nicola e Alessandra, dipinti su avorio tipo cammeo.
L’uovo della Croce Rossa
Nel 1915, durante la I guerra mondiale, Fabergé realizzò l’uovo della Croce Rossa per omaggiare il contributo della zarina e delle sue due figlie maggiori, le granduchesse Tatiana e Olga, arruolate come infermiere praticanti. Durante il conflitto alcuni palazzi furono adibiti ad ospedali provvisori.
All’interno dell’uovo sono dipinte delle scene sacre.
L’uovo Fabergé d’acciaio
1916, per rispettare il regime di guerra, Nicola II commissionò l’uovo d’acciaio. Si tratta di un uovo d’acciaio su cui è posta una coroncina in oro.
L’uovo è poggiato sopra quattro proiettili di artiglieria in miniatura d’acciaio.
La sorpresa consiste in un piccolo cavalletto dorato con una miniatura raffigurante lo zar Nicola II e suo figlio, in uniforme.
Fine dei Romanov e delle uova Fabergé
L’uovo della costellazione sarebbe stato l’ultimo commissionato da Nicola II prima della rivoluzione russa del 1917.
Sono in molti a sostenere che questo sia l’ultimo uovo Fabergé rimasto incompiuto, ma il miliardario Alexandr Ivanov ha più volte dichiarato di possedere il vero uovo della costellazione completo.
Con la Rivoluzione di febbraio Nicola II fu costretto ad abdicare. Tutta la sua famiglia fu trucidata dai bolscevichi nel 1918.
I bolscevichi negli anni ’20 e ’30 iniziarono a vendere le uova imperiali ad acquirenti internazionali.
Almeno sette delle oltre 50 uova prodotte sono andate perdute, tante sono nei musei o nelle collezioni private.