La principessa Marella Caracciolo di Castagneto è stata l’icona di eleganza italiana nel mondo.

Photo: Richard Avedon
Riduttivo, secondo me, parlare di lei semplicemente come la moglie dell’avvocato Agnelli, perché Marella è sempre stata molto di più: una donna molto colta, designer, fotografa e redattrice, autrice di libri e soprattutto garden designer.
Un Modigliani vivente eterea e sempre elegante con il suo lunghissimo collo ha incantato artisti di tutto il mondo, da Truman Capote a Richard Avedon, che la ribattezzò “The Last Swan”.
Andy Warhol ne fece una delle sue muse e volle ritrarla in una delle sue famose serigrafie.
Marella Caracciolo di Castagneto
Marella nasce a Firenze, sotto il segno del toro, il 4 maggio del 1927, il padre è il principe napoletano Filippo Caracciolo di Castagneto e la madre è l’americana Margaret Clarke. Grazie al lavoro del padre Filippo, che è un diplomatico, Marella trascorre l’infanzia in giro per l’Europa e dopo aver ultimato gli studi superiori in Svizzera, si laurea all’Académie des beaux-arts e poi all’Académie Julian di Parigi.
Gioventù di Marella
Successivamente inizia a lavorare a New York, come assistente del celebre fotografo di moda Erwin Blumenfeld. Appena rientrata in Italia, Marella Caracciolo lavora come fotografa e redattrice per la Condé Nast, la casa editrice di Vogue.
La principessa Marella, negli anni 40, fa il suo ingresso in società e viene ricordata in abiti lunghi fatti di preziose sete disegnati dai suoi stilisti preferiti: Federico Forquet, Balenciaga e Courrèges.
Negli stessi anni Marella divenne amica delle sorelle Agnelli e, soprattutto, Susanna capì che sarebbe stata la donna perfetta per Gianni e così è stato.
Il Matrimonio con Gianni Agnelli
L’Avvocato Agnelli non ricordava quando aveva incontrato Marella per la prima volta, forse a Roma, o forse in Versilia. Si frequentarono per otto anni e nel 1953 si sposarono nella cappella del castello di Osthofen, fuori Strasburgo, lui ancora con le stampelle dopo l’incidente in auto in Costa Azzurra, lei stupenda ed elegantissima in abito Balenciaga.
Un amore difficile fatto di alti e bassi , lui poco incline alla fedeltà, lei riservata e fedele, una Penelope di oggi. All’Avvocato viene attribuita la frase “Ci si innamora a vent’anni: dopo si innamorano soltanto le cameriere.” In molte interviste ha ammesso di essere stato un marito devoto, ma non fedele. Diceva di avere conosciuto mariti fedeli che erano pessimi mariti, e mariti infedeli che erano ottimi mariti. A Enzo Biagi aveva precisato: “Si può fare di tutto, ma la famiglia non la si può lasciare”. Marella lo sapeva.
Dalle nozze nascono i figli Edoardo e Margherita.
Marella Agnelli: La Dolce Vita
Marella insieme al marito, ma in modo più riservato, ha fatto parte della Dolce Vita e del jet set, amica di John e Jacqueline Kennedy, di Truman Capote… come dimenticare Marella al celebre Black & White ball, organizzato proprio dallo scrittore, in un caftano in seta firmato Mila Schön e copricapo di piume.
Marella Agnelli: tra arte e giardinaggio
Nel 1973 Marella Agnelli diventa designer di moda, specializzandosi nella realizzazione di disegni per stoffe d’arredamento, ma l’attività che più ha amato fare è quella di garden designer. Marella ha curato personalmente la progettazione dei giardini delle sue residenze, da Villa Frescot a Villar Perosa fino a Marrakech in Marocco, nella residenza dove si era ritirata dopo la morte del figlio Edoardo.

Marella Agnelli con il nipote Lapo Elkann
Marella Agnelli è stata autrice di 5 libri di giardinaggio e fotografia: Giardino segreto, Ninfa ieri e oggi, Il giardino di ninfa, Ho coltivato il mio giardino e La signora Gocà.
La Principessa è stata una grande collezionista d’arte. Nelle pareti delle sue residenze, che dovevano essere lussuose ma non sembrare case da ricchi per il suo modo di essere sempre misurata e mai troppo esposta, erano esposti quadri di Picasso, Balthus, Canova, de Lempicka, Manet, Canaletto, Renoir, Modigliani, Moreau, Bacon, Schiele, Klimt e Matisse.
Molti di questi quadri si trovano ora nella Pinacoteca del Lingotto a Torino, aperta pochi mesi prima della morte di Giovanni Agnelli.
Sempre con molta discrezione, come ha vissuto tutti i suoi dolori e la sua intera vita, pochi giorni fa se n’è andata, la regina d’Italia, secondo me, e sicuramente per tutti la quintessenza dell’eleganza e dello charme italiano.