Il vestito da sposa della Regina Elisabetta è stato realizzato in soli tre mesi. Ha contribuito a fare di Elizabeth Windsor una vera icona di stile. Una creazione, firmata Norman Hartnell, che ha definito l’abito “il più bello che abbia mai disegnato”, designer e sarto che ha vestito per molti anni la Regina, formando un sodalizio perfetto.

Poche settimane e 350 sarte che hanno lavorato giorno e notte per realizzare il vestito da sposa della Regina Elisabetta.

Ma andiamo alle curiosità che ci sono intorno a quest’abito.

1. Il Bozzetto

Dopo l’annuncio del fidanzamento di Elisabetta e Filippo, venne chiesto ai designer, rigorosamente britannici, di mandare proposte per l’abito da sposa. Norman Hartnell ne mandò 12 e ad agosto 1947 gli venne comunicato che la Principessa Elisabetta aveva scelto proprio un suo bozzetto.

2. Il modello e Il colore

Il vestito da sposa della Regina Elisabetta ha il corpetto aderente, le maniche lunghe e lo scollo a cuore; la chiusura, che si trova sulla schiena, è stata creata con 22 bottoncini. La gonna è composta da sette pannelli che la rendono morbida e vaporosa. Lo strascico dell’abito misura 4,6 metri. Più corto rispetto a quello di Diana ma sempre molto sontuoso e regale.

Il vestito era color avorio. Purtroppo con gli anni la conservazione del tessuto non è stata adeguata e il vestito, messo in mostra quattro anni fa a Buckingham Palace, è risultato essere quasi giallo. 

3. 10.000 perle e strass

Un collaboratore del designer venne mandato negli Usa ad acquistare una grande quantità di perle di fiume e strass per poter decorare l’abito. Tra le decorazioni fiori di lillà, gelsomino, fiori a forma di stella, spighe di grano e rose di York.

4. I bachi da seta che tennero in scacco il parlamento

Il Primo Ministro inglese chiamò Norman Hartnell per chiedere la provenienza dei bachi da seta utilizzati per il filo del tessuto, dopo che in Parlamento si era alzata la polemica sul fatto che potessero arrivare dai “nemici” Giappone e Italia. Venne subito rassicurato: i bachi erano “amici” e provenivano dal Kent e dalla Cina.

5. Il tocco italiano

Anche se l’Italia era vista come paese nemico, dato il momento storico (era appena terminata la II guerra mondiale), il dipinto di Botticelli, la Primavera, aveva ispirato Hartnell e il mood dell’abito: il ritorno alla vita, simboleggiato nel quadro dalla ninfa Clori che si trasforma in Flora, dipinta come una donna in abito fiorito che sparge a terra fiori, riproposti proprio nell’abito di Elisabetta.

6. La Tiara spezzata pochi minuti prima

Il diadema che Elisabetta aveva deciso di indossare era la Queen Mary Russian Fringe tiara. Il diadema era stato creato nel 1919 per la nonna della Regina, la Regina Mary, da Wolff & Co. per Garrard, con le pietre del collier che le aveva regalato per le nozze la Regina Vittoria. La tiara cadde e si spezzò. Dopo un attimo di panico la madre di Elisabetta, la Regina Elisabetta, imperturbabile, esclamò: “ci sono molti altre tiare che puoi scegliere!” In pochi minuti la tiara venne risaldata e tutto andò per il meglio.

C’è anche un’altra versione dell’accaduto dove si dice che la tiara scelta era la Girl of Great Britain and Ireland tiara ma cadendo si spezzò e quindi Elisabetta seguì il consiglio della madre optando per l’altro diadema.

7. I Sandali

I sandali da sposa dalla Regina Elisabetta sono stati realizzati dal più famoso creatore di scarpe dell’epoca, Edward Rayne. Sono in duchesse di seta color avorio, la stessa dell’abito, e la fibbia è impreziosita con strass e perle. 

8. Il giallo del Bouquet

Il bouquet venne realizzato da MH Longman ed era composto da orchidee bianche e mirto, preso dal cespuglio nato dal mazzo di fiori che la Regina Vittoria aveva nel giorno delle sue nozze.

Mentre la Principessa Elisabetta stava salendo con il padre Giorgio VI in carrozza per raggiungere Westminster, nessuno trovava il bouquet. Il panico… poi qualcuno si ricordò di averlo messo nel frigorifero della portineria e così tutto filò liscio e la futura sposa arrivò in orario al suo matrimonio.

Nessun lancio del bouquet da parte della sposa. La futura Regina Elisabetta ha seguito le orme della mamma, portando in dono il bouquet alla Tomba del Milite Ignoto, nell’Abbazia di Westminster.

9. Il Portafortuna

Come vuole la tradizione il portafortuna nell’abito da sposa è fondamentale, per Elisabetta le sarte cucirono un quadrifoglio nella parte sinistra, ben nascosto.

10. Il pagamento con la tessera di razionamento

Elisabetta chiese un’integrazione dei ticket della tessera di razionamento per acquistare l’abito da sposa. La guerra era appena finita e ancora si utilizzavano i buoni di razionamento per fare acquisti e dato che in Gran Bretagna la legge è uguale per tutti, la futura Regina ebbe lo stesso trattamento dei suoi sudditi.

Fonte foto: DailyMail, Pinterest

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