Il mio post voglio dedicarlo al Giappone, un omaggio ad un paese che è stato colpito pochi giorni fa da una una catastrofe.

Visto l’imminente royal wedding di William e Kate, adesso raccontiamo il bizzarro matrimonio dell’erede al trono nipponico Naruhito.

La monarchia nipponica risale a duemilacinquecento anni fa, tra mito e realtà, ed oggi l’imperatore pur non essendo un capo di stato, rimane per la maggior parte dei giapponesi una figura astratta, segreta. Addirittura fino al dopoguerra si pensava discendesse direttamente dagli dei e per questo veniva venerato come tale.

Il matrimonio di un futuro imperatore giapponese si celebra con un rito antico di oltre mille anni, lontano da telecamere e comuni mortali.

Le nozze del principe Naruhito con la borghesissima Masako, figlia di un ricco mugnaio, si celebrarono a Tokyo il 9 giugno 1993. Il protocollo imperiale impose a Masako, come a tutte le future imperatrici del Sol Levante, di lasciare la sua casa natale alle sei e venti del mattino, quando il ciambellano di corte, dopo aver bussato per 3 volte, ribadì la frase: “Siamo venuti ad invitarla”. Una volta arrivata al palazzo, la futura principessa è sottoposta, e parlo al presente perché è stato, è e sarà sempre questo il rito, prima ad un bagno molto caldo, poi viene pettinata con un’acconciatura antica, il viso viene truccato e schiarito fino a farla sembrare una maschera del teatro giapponese antico. Nessuno stilista viene chiamato per disegnare l’abito perché  indossa dodici kimono sovrapposti di oltre mille anni fa, l’ultimo dei quali, di un verde molto intenso, fa risaltare molto il viso bianchissimo.  Il peso del vestito è di quattordici chili.

Il kimono, del X secolo, dello sposo è arancione con ricami di oro zecchino, il risparmio sta nello scettro, che è di legno. La cerimonia ha luogo nel tempio di Amaterasu, la dea del sole, che la leggenda vuole come madre del Giappone. Durante la cerimonia, che dura 10 minuti, da prendere ad esempio anche per i nostri matrimoni infinitamente lunghi, all’interno del santuario le uniche tre persone presenti sono lo sposo, la sposa e la sacerdotessa vergine. Una cerimonia decisamente intima! Per tutta la cerimonia, pare che la sposa si debba muovere in ginocchio. Nella seconda parte della cerimonia gli sposi indossano vestiti occidentali, in questo caso la principessa Masako aveva un vestito di Hanae Mori, e vanno in udienza al palazzo imperiale  per comunicare all’imperatore le nozze appena avvenute e dopo un pranzo simbolico, praticamente non mangiano ma sfiorano il cibo, gli sposi fanno il giro della città e vengono accolti da applausi e dalla parola giapponese più conosciuta dopo sushi, banzai (lunga vita)!

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